Cocktail per Natale: Toccatonic

Qualche sera fa sono stata a Torino ospite di Toccasana Negro per una serata all’insegna della buona musica al Jazz Club (per rilassarmi io ascolto sempre jazz e swing, quindi era la serata perfetta per me) e i cocktail a base di Toccasana, l’amaro delle Langhe.

Ogni città o luogo ha il suo “fine pasto” , e per noi di Alba,  Langhe e Roero la risposta è sempre stata solo una: Toccasana.

Quello che non mi aspettavo era degustarlo in una maniera diversa, ovvero come ingrediente di un cocktail: perchè noi lo abbiamo sempre bevuto liscio e invece per me è stata una piacevole scoperta assaporarlo così, mixato e fresco da bere come cocktail per l’aperitivo o per un post cena con gli amici

Ho pensato quindi di rifare a casa il cocktail che mi è piaciuto di più, perfetto da preparare in anticipo e servire agl’ospiti durante l’aperitivo prima del pranzo di Natale ad esempio: Se invece volete lanciarvi e prepararlo sul momento ecco la ricetta per preparare un Toccatonic:


50 ml di Toccasana Teodoro Negro • 150ml di acqua tonica • 1 bastoncino di liquirizia ( decorativo) • Ghiaccio


Mescolate gli ingredienti in un bicchiere tumbler alto con aggiunta di ghiaccio, quindi decorate con un bastoncino di liquirizia

cocktail_toccasana

 

Perché è il cocktail perfetto per il Natale? perchè fatto con 37 tra erbe, fiori, bacche e radici (sia coltivate che selvatiche) molto aromatiche e che tra loro creano un mix perfetto e molto equilibrato per un cocktail un pò diverso dal solito.

Potete trovare l’Anice verde, l’Assenzio romano (detta anche erba santa per le sue doti medicali), il basilico, la camomilla romana (molto più aromatica di quella comune), il Marrubbio (che in antichità veniva usato per curare la febbre), la melissa, la menta piperita di Pancalieri (una DOP piemontese a pochi chilometri da Torino), il rosmarino, il rabarbaro e la salvia. Queste sono solo alcune delle 37 erbe che compongono questo amaro storico per il mio territorio.

Ho scoperto così la storia di questo liquore nato da un’idea di Teodoro Negro: un “setmin”(settimino): nella credenza popolare di queste colline chi nasceva al settimo mese di gravidanza si dicesse avesse poi poteri particolari; c’era chi sapeva curare con le mani, chi aveva una sensibilità molto spiccata; Teodoro invece era un’apprezzato radbomante. Granzie alla sua passione per le erbe e le sue doti speciali, divenne così un punto di rifermento per i malati, che si recavano da lui per trovare sollievo.

Per la visita e la cura Teodoro non chiedeva denaro ma si affidava alla generosità della gente: il suo infuso di erbe funzionava per davvero e lui acquisto popolarità: ormai il suo “toccasana” era richiestissimo e molte persone anche fuori da Piemonte si recavano a Cessole per farsi visitare e dare la “cura” miracolosa. Nasce così una leggenda e una ricetta: Teodoro infatti mette a punto una ricetta universale composta da 37 erbe in gradi di curare tutti i mali o alleviare i dolori: nasce così l’amaro che tutti noi della zona conosciamo. Insomma miracoloso, una scusa in più per berlo!

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