Alba è la città del tartufo per antonomasia.
Per questo motivo, come ogni anno, anche lo scorso dicembre, ha avuto luogo la mia cena a base del prezioso tubero. I segreti per la perfetta riuscita, oltre alla materia prima, sono le persone giuste, cibi consoni e ultimo, ma non ultimo (almeno per me) un Grande Barolo.
A dire il vero, seppure il vino in questione sia l’eccellenza del territorio dove vivo, non sono un grande bevitore di Barolo, in quanto, secondo me, troppi produttori abusano del “legno”, credendo che basti questo a fare un Barolo un Barolo con la B maiuscola.
Ma non voglio andare fuori tema…. Infatti, tornando alla serata in questione, ho deciso di approfittare subito di una bottiglia regalatami per Natale da Gianluca Viberti, che oltre ad essere un grande enologo è anche ormai un amico.
Gianlu, langarolo DOCG, ma al tempo stesso “uomo di mondo” è la massima espressione del termine winemaker. Oltre alle sue conoscenze a 360° dalla vigna alla vasca, è anche un marketing man, e dall’unione di tutte le sue conoscenze, l’anno scorso è nata “Casina Bric 460“: allocata a 460 m sul livello del mare, è da considerarsi la cantina produttrice di Barolo situata alla maggior altitudine.
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