Tortini di cocco e cacao senza uova | coconut and cocoa mini cake without eggs

L’altra sera ho avuto una lampo di follia pura: ho acceso il forno per ben due ore, ma la pigrizia ha preso il sopravvento in me e piuttosto di fare la spesa con il caldo, ho deciso di alzare di almeno 10 gradi la temperatura della casa, e non scherzo!

Come al solito mi mancava un ingrediente, ma io volevo per forza fare qualcosa per la colazione e così è stato! Queste tortine sono perfette accompagnate con un tè, freddo o caldo o una tazza di latte, io ne ho sfornate un sacco e ora le sto mangiando ancora adesso perchè conservate dentro un contenitore si mantengono morbide e golose, perfette per le colazioni di tutti i giorni!
Per chi mi ha chiesto aggiornamenti su mia mamma, ora ha finito la parte delle analisi, dovrebbero operarla verso il 16 di luglio, o anche prima se c’è posto! Diciamo che poi la parte più lunga sarà quella dopo, della radioterapia, ma fino all’autunno non se ne parla…comunque non ha dolori il problema è un pò il pensiero fisso, ma questo era inevitabile! Spero tutto questo finisca in fretta!

Switch on the oven in these day it’s impossible, Italy it’s too muggy and hot these weeks, it’s hard sleep in the night and nor the wind help us, because simply, there isn’t.
I hate this clima, but I’m more lazy 🙂 so I prefered baked this coconut and cocoa mini cake that buy something for the next morning!! 
My mum will be operate 13th july, so for me now start a very busy period and I hope my trip in California will be therapeutic for me for keep off all this stress!

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Clafoutis di mirtilli con farina monococco | Blueberry Clafoutis with einkorn flour

Venerdì ho ricevuto una notizia di quelle che si sperano di non ricevere mai, la mia mamma non sta bene, potete immaginare che cosa ha, quello che si spera di non avere mai nella vita, ora inizia la salita, visite, operazioni, ricoveri e terapie, tutta la trafila di tristi cose che bisogna fare. Mi sento un pò persa e arrabbiata perchè gli anni scorsi non sono stati scrupolosi e lo ha scoperto solo perchè si è fatta visitare a Torino, mentre sono anni che le dicono che va tutto bene. Per fortuna quando arrivo a casa posso parlare un pò con Giovanni e sfogarmi, lui che può confortarmi un pò perchè ha passato la stessa cosa.
Mia mamma è una donna forte, estremamente testarda e istintiva, ma incredibilmente generosa, mi ha sempre dato tutto ciò che poteva anche di più, e io le sono grata, avrà tante cose da fare e io ci sarò, quindi sarò meno presente qui, ma ci sarò sempre perchè cucinare e questo blog sono una valvola di sfogo, ma a casa starò poco, tempo ne avrò ancora meno, si fa quel che si può e ora che lei torni a stare bene è la mia priorità, credo possiate capirmi!
Passiamo alle cose allegre ora: la ricetta.
Quest’anno con l’arrivo delle ciliegie è stato tutto un fioccare di clafoutis, ho cominciato così ad essere curiosa di assaggiarla (ovvio)! Io l’ho fatta con i mirtilli, ma sopratutto con la farina monococco, un farro antichissimo, che 10.000 anni fa fu il primo  cereale ad essere coltivato, le sue proprietà sono molteplici anche per i celiaci, ma sopratutto è un grano naturale ed estremamente sano, ed io quando posso lo utilizzo al posto della farina integrale  (quella bianca non la uso più), il gusto lo trovo eccezionale, se lo trovate vi consiglio di acquistarlo e provarlo, purtroppo è un pò caro, ma è un investimento per la salute!

Last week my life changed, my mum is ill, from now all the world around me in not the same, hospital, travels , recovery, therapies, all! I’m sad and I feel a little confused because I never considered that can happen to my family, I wrong.
From now she’s my priority, and this blog will be for me like escape from the reality, a relaxing corner for myself, I need it, I already know.
But now talk about something more funny! Cherries! No cherries this year unfortunately, so I decided to replace it with blueberries.
For this recipe I used einkorn flour (Triticum monococcum L.), a very ancient cereal from Mesopotamia, the first type cultivated by antique populations. It’s more savoury and granulated, good also for coeliac, a bit expensive, but I think it’s a good investment for our health.

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Brownies alle ciliegie e rum | Cherry and Rum Brownies

Da piccola mi ricordo che andavo nel frutteto di casa, con un martello di plastica azzurro e una corda e facevo finta di scalare la salita per arrivare al grosso ciliegio, per fare 10 metri ci mettevo mezzo pomeriggio, sotto il sole… ogni tanto mi alzavo e andavo a raccogliere le margherite e le viole per farne un mazzolino che poi sistematicamente mi dimenticavo sul prato, tornavo alla corda  e continuavo la mia salita, quando raggiungevo l’albero con la corda tiravo giù i rami più bassi per raccogliere le ciliegie rimaste che mio papà non aveva ancora raccolto, rumore di grilli e di erba con Langhe immense di fronte a me.
Oppure la nonna di Giovanni, la seconda volta che sono andata a casa loro, che ha sentito il mio imbarazzo e mi ha presa per mano e mi ha detto in Piemontese: << Vieni, andiamo a raccogliere le ciliegie >> e siamo state li in silenzio a mangiarle ancora calde e dolci.
L’albero di Montelupo non c’è più, e anche la nonna di Giovanni ci ha lasciati qualche anno fa, ma io tutte le volte che mangio ad una ciliegia ho la malinconia, delle mie estati felici in campagna e mancanza di lei, silenziosa e buona, una nonna acquisita che mi ha sempre voluto bene, dal giorno delle ciliegie in poi.
Scusate la malinconia ma ogni tanto quando ci sono cose che mi ricordano momenti belli mi lascio un pò andare 🙂
Quest’anno per noi poche poche ciliegie…troppa acqua, una strana primavera..purtroppo sono scarse e brutte… ne ho mangiate un pò così, poi per non buttare le altre ho pensato di fare i brownies con il rum… direi che non sono andate a male, era la prima volta ma Giovanni si è innamorato di questa versione e la incoronata la migliore delle mie torte!

When i thought about cherries the first thing on my mind is my childhood in my countryside home, the big cherries tree in the fruit garden where I pretended to be on a mountain and with a blue hammer and a rope, I climbed to the top for take the forgot cherries on lower branches.
Or Giovanni granmother than one on the first time I visited their home (  I was extremely embarassed) took my hand  to grasp cherries on the tree in the garden with her, and I ate it silently and shy.
Now the big tree there isn’t anymore and also Granma passed away, but when I eat now a cherry I’m full of lovely memories.
This year isn’t the best for cherries, less cherries and a bit ugly, for this reason I decided to bake this brownies before to go.

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Macaron al cacao con caramello salato | Cocoa Macaron with salted caramel

Per prima cosa potreste votarmi qui?? Non centra con il blog, ma mi fareste un piacere, ci vuole un secondo!!

Dopo la maionese e gli gnocchi: il terzo dei miei incubi culinari l’ho superato, anche se non ancora
brillantemente.
I macaron mi piacciono, diciamo più esteticamente che come gusto di per se, li trovo meravigliosi ma troppo dolci…va bene un paio, ma dopo un pò mi nauseano, però volevo provare a farli, avevo comprato un libro da cui mi tenevo a debita distanza, alla fine però senza essere più di tanto pronta ho preso e mi ci sono messa! Macaron (al cacao amaro) sia!!
Come per miracolo la farina di mandorle l’ho trovata e qui si spiega perchè questa volta ho trovato il coraggio, io non ho usato il food processo, ma un semplice minipimmer.

After mayonnaise and gnocchi, my third kitchen nightmare were the macarons. I’ve a book all about these sweets, but I was scary and never tried.
Last week I found almond flour so I decided to fight my incubus…amazing taste, too sweet for me but estetically gratifying.
This is my first experiment but i’m ready to try again but next time with hazelnut flour from: my region produce the best hazelnut (tonda e gentile della Langhe) it in the world. Do you know Nutella?? 🙂

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