#lasvizzeranelpiatto: la tajedda

Se sapete che origini ha la ricetta della tajedda avrete sicuramente strabuzzato gli occhi a leggere questo titolo, ma tutto c’è un perchè…perchè associare la Svizzera ad un piatto della tradizione salentina? non solo c’è una ragione ma ben due!! La prima è una sfida, quella lanciata da Tery e dal consorzio dei formaggi della Svizzera, che ha chiesto di ricreare con uno dei loro formaggi una ricetta della cucina italiana, io ho usato lo Sbrinz DOP (di cui mi sono perdutamente innamorata). Adesso vediamo al motivo numero due: perchè ho scelto proprio un piatto salentino? Qualcuno l’avrà letto che sono un mix di regioni in una persona sola, lombarda, milanese e per metà anche salentina: più di cinquanta anni fa, mia nonna partì con mio nonno e il figlio più grande alla ricerca del lavoro, arrivando ad Aarau, nella parte tedesca per fare la stiratrice, mia nonna ha amato profondamente la svizzera ed ancora oggi la ricorda con grande affetto.

Quindi questo piatto è per lei, che da buona salentina non dimentica mai la sua cucina d’origine, me la sono immaginata oggi rifare la ricetta, con gli ingredienti reperibili, sicuramente userebbe lo sbrinz e la farebbe così!!
La tajedda originale prevede anche il pomodoro, ma mia nonna l’ha sempre fatta così, quindi l’ho omesso come fa lei!!

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Mousse di platessa e carciofi | Plaice and artichokes mousse

Questo week-end ad Alba ci sono stati i Borghi, cioè la rievocazione medievale tra le strade del centro storico della città, quindi ho girato parecchio  devo davvero ringraziare le diverse persone che mi hanno fermato per farmi i complimenti per il blog, davvero, l’ho apprezzato!!  e mi sono parecchio emozionata 🙂

Io non amo il pesce, non sono una di quelle persone che vivrebbe solo di spigole, orate nasello e trote, e dire che ho un fidanzato pescatore molto convinto… nel mio menù ittico, tolti i molluschi e i crostacei, mi piacciono pochissime cose, sarò che sono una pigra da record e ODIO le spine e perdere tempo, ogni tanto (ma proprio taaanto) un orata al sale o al cartoccio, il salmone e la platessa, poi assaggio tutto soprattutto se deliscato, però diciamo che non ne vado matta.

Così un pò come per i bambini per mangiarlo mi invento un pò di tutto,  e questa sorta di mousse davvero buona perfetta come finger food è nata davvero per caso, non è nulla di speciale, è di una semplicità disarmante, ma ben servita fa la sua figura con il suo bel verde pastello e il suo sapore semplice ma genuino. Io l’ho servito come antipasto tiepido, ma è buonissimo anche a temperatura ambiente, e con queste quantità si possono fare 8/10 porzioni da fingerfood, perfetto per un aperitivo con del buon vino bianco.In Italy the aperitif is a foundation of our culture, it’s an habit for people friday or saturday going out  and have an aperitif with friends before dinner. I love prepare aperitif at home, it’s much more relaxing and the quality of food it’s high and tasty.
This mousse it’s perfect like a finger food, but also like a starter, because is ligth and delicate to go with a good glass of white wine.

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Caponet | Piedmontese cabbage roll

Qualcuno se ne sarà già accorto perchè gli ho inondato la bacheca di foto e tweets martedì 16 Ottobre, dove ho partecipato a #saporitorinesi ( presto su questi schermi).

Io ho scelto di presentare questo piatto che come ho spiegato anche davanti ai giornalisti,  è per me simbolico soprattutto in questo periodo storico, il caponet infatti nasce come piatto di riciclo, quando con la poca carne avanzata si faceva un piatto per il giorno dopo unendo altri avanzi. Io amo il caponet, è gustoso, ma allo stesso semplice, non appesantisce e ti soddisfa con il suo gusto ricco, ma soprattutto è versatile, infatti dipende da cosa di ha in frigo, e si crea ogni volta qualcosa di nuovo, la mia versione è fatta con un arrosto all’aglio e vino bianco semplicissimo e il prosciutto, ma il salame cotto è perfetto! che caponet (o capunet, o coj pin) sia!!!

Cabbage rolls are one of my favourite food. Healthy, easy and tasty.
It’s a traditional dish of Piedmontese cuisine, old fashioned made with roast rest, ham or cooked salami, egs and all you fridge have inside! the annoying moment is divide the leaves from the cabbage better possible. It’s a very long work!! But this fatigue will be pay when you taste the flavour of this roll!

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Torta Brioche Integrale | Wholewheat brioche cake

Sabato mattina dopo che mi ero ripromessa di dormire fino a tardissimo, alle 8 e mezzo ero in piedi, la casa era in ordine così ho pensato bene di sporcarla un pò cucinando una ricetta dal bellissimo libro di Rachel Khoo. La cosa divertente è che l’ho infornata il giorno dopo ad casa dei miei  solo che una volta arrivata, loro non c’erano e sono rimasta chiusa fuori con la mia bella torta lievitata in mano, con la gente che passava e mi guardava come se fossi pazza!! Comunque poi ho raggiunto la mia missione, cotta e mangiata calda, con ancora tutto l’aroma di brioche che avvolgeva la casa!

Io non sono una esperta di brioche, però lei dice che l’impasto è simile a quello per le brioche vendeenne che è una tipologia fatta a treccia che viene fatta di solito a Pasqua, la forma però è quella di una chinoise ( o Suisse), proprio per quello ho scelto il nome generico Torta Brioche, non so quale sia la brioche giusta!! Fatto sta che è buonissima comunque, davvero perfetta per la colazione o insieme ad un buon tè per merenda.
Vi copio pari pari la sua ricetta per l’impasto, io poi al posto del dulce de leche ho messo la crema pasticciera, le gocce di cioccolato e una spolverata di cannella!
Today french patisserie! From Rachel Khoo book this simple brioche cake, very tasty, simply perfect for sweet breakfast or a nice cup of tea in the afternoon.
I changed the filling from the original recipe because I  totally hate dulce de leche, and I filled with custard, chocolate chips and cinnamon! Amazing!